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SCUOLA CATULLO, SALVIAMO IL SALVABILE

In questo ultimo periodo si sta discutendo molto del progetto della nuova scuola Catullo tra Desenzano e Rivoltella.

Avevamo avuto modo di parlarne approfonditamente anche durante il Consiglio Comunale dello scorso 9 novembre, e già in quella sede portammo il nostro punto di vista.


Crediamo che ciò che maggiormente sia mancato in questi mesi e soprattutto nel periodo che ha preceduto la presentazione del progetto per il bando regionale sia stato un confronto ed un ampio dibattito pubblico sulla scelta dell'area, oggi principale oggetto delle critiche, che avrebbe invece potuto favorire l'individuazione di possibili soluzioni alternative in altre parti del nostro territorio.

La location individuata presenta infatti diverse criticità, prima fra tutte dal nostro punto di vista l'aspetto legato alla viabilità del sito, all'incrocio tra via Dugazze e via Michelangelo, tratta fondamentale per il collegamento tra i due centri abitati, e di conseguenza molto trafficata durante tutto l'arco della giornata, situazione che potrebbe aggravarsi e diventare critica con l'inserimento del nuovo polo scolastico.

A questo si deve sommare poi il contributo significativo dato dagli autobus scolastici a servizio degli istituti già presenti nelle vicinanze, che proprio in quella zona posteggiano e raccolgono gli studenti in uscita gravando ulteriormente sul traffico negli orari di punta.

A tal proposito abbiamo proposto in Consiglio Comunale quantomeno di valutare lo spostamento dell'ingresso principale dell'istituto, previsto attualmente in corrispondenza della rotonda in via Michelangelo, sul lato est dell'area ovvero su via Dugazze, sicuramente meno trafficata e quindi più sicura ed accessibile per il transito pedonale degli studenti.


Altro aspetto che in questo periodo ha sollevato perplessità e polemiche è quello legato all'occupazione di un'area verde piantumata per fare spazio ai nuovi edifici scolastici.

Siamo consapevoli del fatto che formalmente quell'area non è identificata come "parco", e anche noi come M5S in questi anni in Consiglio Comunale abbiamo avanzato diverse proposte per il suo utilizzo pubblico, prima per la realizzazione degli orti sociali (poi ubicati nella parte alta del parco), e successivamente per la creazione di una area camper comunale.

Crediamo inoltre che impegnare fondi per ammodernare o costruire spazi dedicati all'istruzione e alla cultura dei nostri giovani sia un buon investimento, ancora di più se buona parte di questi soldi provengono da contributi esterni senza quindi appesantire eccessivamente le casse comunali.

Ma di fatto con la realizzazione del nuovo complesso si priverebbero i cittadini di uno spazio oggi accessibile e liberamente fruibile.


Chiediamo quindi che l'Amministrazione si impegni, in fase di stesura del progetto definitivo, a prevedere la conservazione di tutti gli attuali 24 alberi presenti sul terreno riutilizzandoli per la piantumazione degli spazi verdi di pertinenza della scuola, e a favorire l'interazione e l'interscambio tra questi spazi verdi e l'area dell'attuale Parco del Laghetto.

Da un lato favorendo lo svolgimento di attività didattiche all'interno degli spazi oggi di pertinenza del Parco, e dall'altro rendendo accessibile ai cittadini, al di fuori dell'orario scolastico, parte degli spazi verdi di pertinenza della scuola, realizzando di fatto un significativo aumento dell'area complessiva a disposizione dello stesso Parco del Laghetto.


Ultima questione, ma non meno importante, è l'ipotesi (se pur di lungo periodo) emersa in sede di commissione in un'ottica di rinnovamento dei principali edifici scolastici comunali, del futuro possibile spostamento dell'attuale scuola elementare Laini nel nuovo complesso oggetto della discussione, riportando la scuola media Catullo nello spazio dove si trova attualmente una volta che lo stabile verrà ricostruito, e per finanziare tale ricostruzione vendere ai privati l'area occupata oggi dalla Laini stessa.

In sede di Consiglio abbiamo ripreso questo passaggio sottolineando come a nostro avviso sia arrivato il momento di superare definitivamente l'approccio che prevede la cessione di spazi pubblici per realizzare nuove case e ricavare i fondi necessari alla costruzione delle opere pubbliche, puntando invece a finanziare questi interventi attraverso altri strumenti, come bandi e finanziamenti nazionali o europei, oppure con l'avanzo di amministrazione.

Crediamo sia giunta l'ora di chiudere il capitolo della svendita del patrimonio comune per realizzare opere ed investimenti, si inizi a guardare oltre e a studiare nuovi sistemi e nuovi strumenti per far crescere la città in modo più sostenibile.

La nostra città ha bisogno di nuovi servizi e infrastrutture moderne ed efficienti, ma non a costo di realizzare l'ennesimo insieme di case e palazzine destinate a restare invendute e a peggiorare la qualità dell'aria e dell'ambiente in cui viviamo.
















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