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CANNETI DEL GARDA, QUALCOSA SI MUOVE 🌾🌾🌾

Nel maggio del 2019 abbiamo presentato alla cittadinanza un documento di oltre 200 pagine, frutto del lavoro congiunto di tanti attivisti del basso Garda, finalizzato alla completa mappatura dei canneti presenti lungo la costa ovest del nostro lago, tra Salò e Sirmione


QUI IL LINK: https://2f2912c7-b39a-4f8e-91d2-c9e2cd545bae.usrfiles.com/ugd/2f2912_5b9203a389b3470eb6ce0b1e1cd6053e.pdf


Una mappatura che non ha riguardato solamente lo stato di fatto ma, grazie alle immagini satellitari pluriennali rese disponibili da Google Earth, ha raggruppato e aggregato anche le informazioni relative alle annate precedenti, consentendo di avere un quadro chiaro e completo dell'evoluzione spazio-temporale di ogni singolo canneto nel corso degli ultimi 10 anni, dal 2009 al 2019.

Obiettivo di questo enorme lavoro è stato quello di avere una fotografia chiara dello stato di salute complessivo dei canneti del Garda bresciano, e comprendere al meglio la loro evoluzione nel tempo, in modo da poter valutare sulla base di dati concreti le azioni da mettere in campo in futuro per la loro salvaguardia.


Complessivamente sono state individuate ben 81 aree a canneto dislocate in modo non uniforme lungo il tratto di costa compreso tra la Baia del Vento in territorio di San Felice del Benaco e il confine con il territorio veronese in comune di Sirmione, attraversando complessivamente ben 7 comuni rivieraschi. Oltre il 64% dell’area totale è concentrata nel territorio comunale di Sirmione.

Nel 2009 l’area complessiva occupata da canneto era pari a 190281 m^2, mentre nel 2018 tale estensione risulta ridotta a 123985 m^2, con una perdita complessiva di 66296 m^2, pari allo spazio occupato da oltre 13 campi da calcio e corrispondente a circa il 35% del totale.


Il quadro che ne emerse dipingeva una situazione generale tutt'altro che positiva, oltre un terzo dei canneti presenti lungo le nostre coste nel 2009 dopo 10 anni non esistevano più, con tutte le conseguenze che questo comporta in relazione al ruolo fondamentale che queste formazioni svolgono quotidianamente sotto vari aspetti. Significa che è venuta meno circa un terzo della capacità fito-depurativa associata a queste aree, circa un terzo in meno del potere filtrante che il canneto esercita sui rifiuti contenuti nelle acque del nostro lago e circa un terzo in meno di spazio in cui moltissime specie di uccelli, pesci ed altri animali possono trovare riparo ed un habitat ottimale in cui riprodursi.

Se il trend dovesse mantenersi costante o addirittura peggiorare, le aree a canneto potrebbero sparire totalmente entro i prossimi 20 anni dalle coste del nostro lago.


Alla luce di questo accolgo con speranza e fiducia l'iniziativa promossa dal Comune di Desenzano e finanziata tramite un bando regionale, con cui verranno avviate a breve una serie di piantumazioni di Phragmites australis, in tutte quelle aree a canneto esistenti sul nostro territorio e che in questi anni hanno subito importanti rarefazioni.

Insieme alle piantine verranno posizionate diverse strutture di protezione in legno, che si auspica possano salvaguardarle dalla forza delle onde e dall'impatto delle frequenti lagheggiate.


Intendo seguire da vicino questo progetto sperando possa dare risultati positivi e rappresentare un modello operativo da applicare in modo sistematico in futuro, dando attuazione a quel processo di rinaturazione tante volte citato e invocato per invertire il trend negativo che ha caratterizzato la diffusione dei canneti in quest'ultimo decennio.



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